martedì 5 marzo 2013

Noi Siamo Infinito

Logan Lerman

I giovani offrono grandi opportunità a chi li sa ascoltare.

Noi siamo infinito è un film che mai e poi mai sarei andata a vedere se non ci fosse stata di mezzo una ragazza a proporlo.
Senza avere visto il trailer, mi aspettavo un paio d'ore di cose già viste e già sentite condite da musica banale. 
E invece... 
Stephen Chbosky ha sceneggiato e diretto un proprio romanzo, trasformandolo in un affresco su quel mondo a volte incomprensibile in cui abitano i ragazzi ai tempi del liceo.

Logan Lerman è un attore che non conoscevo e che mi ha positivamente impressionata: dotato di uno sguardo intenso e di un sorriso contagioso, veste i panni di Charlie, un ragazzo introverso che convive con una famiglia distratta e che si ritrova catapultato nella nuova scuola senza uno straccio d'amico.
Charlie è ahilui molto intelligente, adora i libri e ha un vero talento per la scrittura; il suo professore di letteratura se ne accorge in fretta e sarà il primo a entrare in contatto con lo spirito inquieto del ragazzo. 
La volitiva Sam (Emma Watson) e il tenebroso Patrick (Ezra Miller) sono fratellastri e saranno loro a strappare Charlie alla crudele solitudine che solo gli adolescenti possono infliggere e infliggersi...
Intorno al trio gravitano personaggi molto divertenti e il film, ambientato all'inizio degli anni '90, ha un alto tasso di verità.
La Watson, spogliata dalle palandrane di Harry Potter, è bella senza essere appariscente e brava senza voler strafare nel far dimenticare il personaggio che le ha dato fama planetaria.
Credo che in futuro ci regalerà belle cose.
E poi c'è lui: Patrick, al secolo Ezra Miller. Come io possa averlo ignorato finora, non me lo spiego. Classe 1992 ma con una lunga esperienza alle spalle, anche come musicista, Miller impatta lo schermo in modo impressionante. Con un volto in cui si mescolano tratti orientali, arabi, persiani in un risultato visivo di raro fascino, il ragazzo recita benissimo, con una naturalezza da attore consumato. Nella scomoda parte di un gay che frequenta il macho della scuola, Miller sorride, ama, soffre con l'energia propria dei diciottenni.
Se non si perderà, sentiremo parlare di lui a lungo e bene.

Senza essere pretenzioso, senza voler scimmiottare altre pellicole blasonate, senza ammiccare a «O Capitano, mio Capitano!» Chbosky ci racconta una storia semplice, a tratti commovente e drammatica e la sostiene con una colonna sonora scelta con gusto infallibile nel rock e nel pop dei tardi anni '80.
In una conversazione tra Charlie e il professore si svela una frase che da sola paga il prezzo del biglietto: «Noi accettiamo l'amore che pensiamo di meritarci».

Ringrazio le due persone che mi hanno invitata alla proiezione. A volte noi quarantenni abbiamo bisogno di qualcuno che dia una spolverata ai nostri preconcetti. 

1 commento:

  1. Intanto il titolo è straordinario. Noi siamo un attimo che contiene l'eternità o un micron che contiene l'immenso. Cioè, il recipente dell'infinito. Come avrai visto è il tema delle presentazioni dei miei libri.Il fulcro del mio pensiero.Così come penso che conoscenza e intelligenza, unite alla curiosità, siano la fonte del dolore spirituale. Quindi, siccome stimo le tue critiche come credibili, tutti a vedere il film. Grazie.
    Luigi Alfieri

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