martedì 25 marzo 2014

Uomini da Evitare come il Botox (Parte IV)



I Gestori delle Risorse Umane

Gestire efficacemente le risorse umane è un compito molto difficile.
Le risorse umane, in un'azienda, sono un capitale preziosissimo da valorizzare quanto più possibile. Un solo errore di valutazione e tutti gli sforzi tesi a raggiungere un dato obiettivo possono essere vanificati in un soffio.
Reclutare nuovi dipendenti e inserirli nello schema aziendale nel migliore dei modi è di fondamentale importanza. Chiunque lavori in una società con questo ruolo ne è consapevole.

Ma se trasliamo questo schema dall'ambiente lavorativo alla vita privata, cosa accade? 

La maggior parte delle volte, un disastro.
Prendiamo un XY medio: convivente, sposato, separato in casa... (che orrore) che voglia gestire un panel di risorse umane al di fuori del legame ufficiale. 
(Prima di gridare allo scandalo, chiariamo che anche le XX in situazioni analoghe hanno i loro metodi e non sono delle SanteMarieGoretti. Però di solito sono più furbe)

Orbene, un uomo decide di allacciare una liaison dangereuse con una signora/signorina incontrata, poniamo, al bar sotto l'ufficio.
Per raggiungere il suo scopo metterà in campo le strategie di reclutamento utilizzate per attrarre le risorse umane di cui sopra: qualità individuali se le possiede, oppure il capitolo 1 del Manuale ereditato dagli avi maschi della famiglia: Promesse & Gratifiche.
In un tempo ragionevole le risorse umane vanno formate e poi valutate, per decidere l'inserimento. (Astenersi battute da caserma)
Una volta piazzata la risorsa, l'XY ha due possibilità: concentrarsi su di lei per un tempo enne e poi farne (dolorosamente s'intende!) a meno, oppure mettersi a frequentare un altro bar più distante dall'ufficio (magari fuori città) e ricominciare daccapo con l'iter.
(Ripetere ad libitum)
È a questo punto che il Gestore deve dimostrare di che stoffa è fatto. 
La giornata è di sole 24 ore e tolto il tempo impiegato in attività imprescindibili, il minutaggio per ogni risorsa va attentamente valutato e ridisegnato in continuazione.

Un Gestore esperto sa che una lite furibonda può liberare spazi di ore o giorni ma deve valutare attentamente gli effetti collaterali in materia di lagne e piagnistei che, notoriamente, fanno perdere un sacco di tempo durante e dopo. Difatti questo escamotage viene solitamente utilizzato come strategia di mobbing, per spingere la risorsa ad abbandonare la postazione. 
Ma la fatica non finisce qui.

Agli albori del XXI secolo infatti, le trappole per il nostro vigoroso (si spera) seduttore sono insidiosissime.   
Una su tutte, la più micidiale, indiscreta, letale delle spie: Whatsapp.
Whatsapp è l'incubo del fedifrago. Neppure una suocera malevola riuscirebbe a tracciare la vita di un uomo con altrettanta esecranda precisione. Provate a raccontare che vi siete addormentati di schianto alle 22.30 quando l'ultima visualizzazione dice 01.37 o, peggio, un monitoraggio a singhiozzo rivela ripetuti ingressi...
Solo chi ha l'accortezza di acquistare un iPhone di ultima generazione può nascondere l'ora dell'ultimo accesso o il fatto di essere online ma se lo fa, un coro (sic!) di proteste lo investe come un treno in corsa.
«Hai forse qualcosa da nascondere?» 
«Ma no, che dici? Se avessi qualcosa da nascondere userei gli sms, no?»
Regola numero 1: se dovete nascondere qualcosa mettetela in bella vista.
Regola numero 2: se si è notoriamente intelligenti e si commette un errore stupido di solito si riesce a sfangarla ribaltando la questione sull'interlocutrice.
«Non penserai che sia così stupido da fare una sciocchezza del genere se dovessi nasconderti qualcosa»
Nella vita privata le risorse umane vogliono sentirsi dire delle cose: Promesse & Bugie preferibilmente.

La seconda trappola mortale è la chat di Facebook.
Se è vero che lì le risorse umane sono sovrabbondanti, è altrettanto vero che una presenza costante online (soprattutto in caso di panel di una certa consistenza) pone dei problemi di gestione non banali.
Sbagliare la videata nella fretta di rispondere è un attimo... E in quel caso il Gestore deve essere un mezzo genio per non soccombere all'uragano.
Le amicizie di Facebook sono un indice pericoloso e possono, di indizio in indizio, condurre eventuali indagini a conclusioni folgoranti.

A ciò si aggiungano le questioni inerenti memoria, logistica, vigoria fisica, capacità di resistere a interrogatori subdoli e sfortunate coincidenze di eventi. 
Senza contare le giornate drammatiche come Natale, le vacanze e le feste comandate.
Ho assistito a scene al limite della fantascienza da parte di Gestori oberati di risorse... 

In una società, sbagliare nella valutazione delle risorse umane e spingerle a licenziarsi equivale a bruciarsi la carriera e a rovinarsi il curriculum per sempre.

Nella vita, gli XY incapaci di gestire con sobria eleganza situazioni pericolose di rado pagano i propri errori. Semplicemente si comportano come i virus, che dopo avere devastato un habitat, si spostano su terreni più favorevoli.


(Sono consapevole che questo post mi attirerà una reprimenda da parte del mio commercialista...)






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