mercoledì 26 dicembre 2012

Repetita Iuvant

Nel profilo che accompagna la presentazione di questo blog compare un'avvertenza per gli eventuali visitatori.
In essa viene chiaramente spiegato che non saranno pubblicati commenti che contengano insulti o nei quali venga utilizzato un linguaggio volgare. 
Questo avvertimento deve essere sfuggito al signor Francesco il quale, in merito alla mia recensione sull'opera La Traviata recentemente andata in scena a Napoli, si diffonde in epiteti veramente poco signorili.
Egregio signor Francesco, vorrei mettere in chiaro alcune cose: in primo luogo, questa è casa mia e fino a prova contraria, nei limiti del lecito, posso esprimere le opinioni che preferisco su qualunque argomento mi aggradi. Lei in compenso è un ospite e come tale dovrebbe comportarsi, visto che è stato lei a varcare la mia soglia (e non il contrario).
In secondo luogo, se a me l'opera in parte non è piaciuta, sono liberissima di esprimermi in tal senso e lei è altrettanto libero di dissentire, ma con i dovuti modi (che evidentemente le sono estranei).
Alla mia recensione, dura ma argomentata, lei ha da opporre solo insinuazioni malevole, prive di argomentazioni tecniche o che dimostrino una conoscenza approfondita della materia (e se mi permette un consiglio, al suo posto rivedrei anche la sintassi non proprio impeccabile). 
Se il contenuto di questa pagina non le piace, non la interessa, la disturba o la infastidisce ha a sua disposizione un antidoto semplicissimo: la lasci al suo destino e non legga oltre, in fondo ha meno lettori del Washington Post, tanto rumore non farà...

Lei mi suggerisce ripetutamente di vergognarmi di quello che ho scritto: ma per quanto mi sforzi non ne vedo il motivo. Del mio udito non posso davvero lamentarmi, mi serve fedelmente da sempre.
Lei dice che è da pazzi giudicare una regia teatrale guardandola in tv; le assicuro che se lei avesse una consuetudine di frequentazione di teatri lirici più che trentennale non lo direbbe.
Lei aggiunge che si trovava a teatro e che è stato un trionfo. Lei ha mai assistito a un vero trionfo? Per mia grande fortuna io sì e posso assicurarle che è tutt'altra cosa. Mi perdoni ma per un'opera come La Traviata un trionfo si traduce in decine di minuti di applausi, innumerevoli chiamate, lanci di fiori, applausi ritmati, standing ovation, grida di "Bravi!" e non certo nella visione di persone in piedi e di spalle pronte ad uscire dopo cinque minuti dalla fine dell'atto e a dispetto della claque...
Quello che io scrivo è facilmente documentabile, anche su Youtube, per chiunque non sia cieco e/o sordo.

Egregio signor Francesco, se avrà la gentilezza di scrivere un commento che contenga idee e opinioni e non puerili invettive, sarà mia cura pubblicarlo.
Diversamente, è perfettamente inutile che, con cadenza settimanale, lei continui a dirmi di vergognarmi; io non la pubblicherò e il suo alato pensiero perderà l'occasione di fare proseliti.
A lei la scelta.
Buonasera.



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